elfi appartenenti alle schiere dei Teleri che si rifiutarono di superare i monti brumosi nel corso del grande viaggio da cuiviénen, ma dei quali una parte, guidata da denethor, attraversò in seguito i monti azzurri e si stabilì nell’ossiriand (gli elfi ve
“porto dei cigni”, città e porto principale dei Teleri sulla costa di aman. le navi vi entravano attraverso un grande arco naturale.
detto “il carpentiere”; elfo Telerin, “signore dei porti” delle falas; quando questi furono distrutti dopo la nirnaeth arnoediad, si rifugiò con gil-galad sull’isola di balar; durante la seconda e la terza età, custode dei porti grigi nel golfo del lhûn;
gli elfi delle tre stirpi (vanyar, noldor e Teleri)
gli elfi Telerin delle falas, il cui signore era círdan
“i cantori”, nome dato a se stessi dai Teleri
re dei Teleri di alqualondë sulla costa di aman
gli elfi grigi; nome dato a tutti gli elfi di origine Telerin che i noldor tornati trovarono nel beleriand, con esclusione degli elfi verdi dell’ossiriand
la terza delle tre schiere degli eldar partite da cuiviénen per il grande viaggio; a essa appartenevano gli elfi dei alqualondë in aman e i sindar e i nandor nella terra di mezzo. vedi lindar
dei Teleri; della lingua dei Teleri
il primo nato dei due alberi, l’albero bianco di valinor. in Telerin tyelperion
“mantogrigio” (quenya singollo), nome con il quale elwë assieme al fratello olwë, capo della schiera dei Teleri provenienti da cuiviénen, e in seguito re del doriath, era conosciuto nel beleriand. vedi elu, elwë
"fanciulla coronata con una radiosa ghirlanda", forme quenia e Telerin del nome galadriel
Il Fosso di Helm