La parte più ostica della lingua del popolo di Anadûnê (come Númenor era chiamata nel suo idioma) è costituita dalla coniugazione dei verbi.
Come ho già detto nell'articolo introduttivo, il Professore lasciò incompiuto il Rapporto Lowdham, dopo aver parlato bene della struttura generale della lingua, della declinazione dei sostantivi e qualche accenno alla coniugazione dei verbi. Inoltre non sappiamo neanche se col tempo cambiò le sue idee sulla grammatica: in base a questo principio mi sono preso alcune libertà interpretative che non seguono alla lettera gli scritti di Tolkien.
Quindi la coniugazione dei verbi è la parte che comprendiamo di meno. Quella che voglio presentare qui è la mia personale ipotesi, alla quale sono arrivato dopo alcuni mesi di studio, e confronto del saggio di Fauskanger, del libro di Kloczko e altre fonti. Non ho potuto, sfortunatamente, consultare l'originale inglese del Rapporto Lowdham (se mi capita di fare un viaggetto in Inghilterra vedrò di procurarmelo!).
So di espormi a critiche e discussioni feroci, ma ho voluto ugualmente dare il mio contributo alla scoperta e all'approfondimento dell'universo creato dal Professore; la mia mail è almavarno@ilfossodihelm.it .
Non tratto qui dell'uso fraseologico delle forme verbali, ma solo della formazione delle coniugazioni.
CONSIDERAZIONI MORFOLOGICHEI verbi Adûnaic si dividono in tre gruppi:
Il nostro corpus non comprende che pochi verbi chiaramente definiti come tali, e forme verbali coniugate dalle quali bisogna risalire alle forme base.
Ad esempio sono definiti con la loro forma base i verbi biconsonantici BITH (parlare), KAN (tenere, detenere) NAKH (avvicinarsi, venire) e RUTH (graffiare); invece *MAG (costruire) è stato isolato da magân (costruttore) e *YAD (andare) e *ZIR (amare) da una loro forma coniugata.
I verbi triconsonantici definiti sono KALAB (cadere), NIMIR (brillare, esere bello) e SAPHAD (sapere, conoscere, capire). Sono stati dedotti: *BURUD (pesare), *DUBUD (soccombere), *PHAZAG (governare o conquistare), *PHURUS (versare, riversarsi), *RAHAT (rompere), *TABAD (toccare) e *ZABATH (umiliare) da varie forme coniugate e/o sostantivi. Questa categoria di verbi rappresenta l'equivalente dele basi trilittere dei sostantivi.
Sono menzionati due verbi derivati: AZGARÂ (combattere, fare guerra) derivato dal sostantivo zagar (arma, spada) e UGRUDÂ (oscurarsi; figurato: morire) formato da ugru (ombra) col suffisso -dâ.
I MODI E I TEMPISecondo la mia interpretazione, ci sono sei modi:
Infinito: in generale, la forma passata si ottiene raddoppiando la seconda consonante (e in questo mi dissocio completamente dall'idea che il radoppio "aggiunga significato"). Perciò l'infinito presente di toccare è tabad, l'infinito passato è *tabbad. Il pres. di parlare è bith, il passato è bitth (in questo caso, come anche in nakh e saphad, quando una consonante è espressa da un digrafo cons+h si raddoppia solo la consonante,nella nostra trascrizione).
Indicativo: ha cinque tempi:
1) Aoristo - si forma aggiungendo -a/-am alla base (elidendo la seconda vocale nel caso di un verbo tricons.).
Le persone si differiscono solo in quanto per quelle singolari (io, tu, egli) si suffissa -a; per quelle plurali (noi, voi, essi) si usa -am.
Es.: *dubud -> *dubda/dubdam
*rahat -> *rahta/rahtam
saphad -> saphda/*saphdam
bith -> *bitha/*bitham
2) Presente continuativo - per i triconsonantici si forma cambiando la seconda vocale in u e suffissando -i/-im:
Es.: kalab -> *kalubi/kalubim
*dubud -> *dubudi/*dubudim
Per i biconsonantici si allunga la vocale (al contrario di come la pensa Klockzko, non credo sia un rafforzamento in "a"! Avendo solo quella vocale, la deve mantenere), suffissando sempre -i/-im
Es.: nakh -> *nâkhi/nâkhim
bith -> *bîthi/*bîthim
3) Passato semplice - si forma per entrambe le categorie suffissando -a/-am alla base passata.
Es.: kalab -> kallaba/kallabam
nakh -> nakkha/*nakkham
yad -> yadda/*yaddam
4) Passato continuativo - pur non avendone alcun esempio, credo che sia uguale al presente continuativo, solo che ha la seconda consonante raddoppiata.
Es.: kalab -> *kallubi/*kallubim
nakh -> nâkkhi/*nâkkhim
5) Futuro - non se ne hanno esempi; si forma con un ausiliare
Congiuntivo: si forma con l'ausiliare du-, preposto a una forma simile all'aoristo singolare, ma con la a allungata.
Es.: *phurus -> du-phursâ
kan -> *du-kanâ
Siccome l'unico esempio di congiuntivo non ha il suffisso -m anche se ha un soggetto plurale, si suppone che mantenga la stessa forma sia al singolare che al plurale. Non si sa se oltre al presente abbia anche un tempo passato.
Participio: l'interpretazione del participio è controversa, siccome non è facile disconoscerlo dagli aggettivi. Secondo la mia idea ci sono i tempi presente e passato.
Il presente si forma rafforzando in a la seconda vocale di un verbo triconsonantico e suffissando una a, ad es. *burud(pesare)-> burôda(pesante). Ciò però sa molto di "italianata", perchè va bene per un'interpretazione che consideri la morfologia dell'Italiano; non certo per l'Inglese.
Il passato è costruito aggiungendo -ân alla base completa triconsonantica (*zabath-> zabathân=umiliato); anche akallabêth è un participio passato ("colei-che-è-caduta"), in cui la seconda cons. di kalab è raddoppiata a indicare il passato, ma non saprei ricostruirne una regola per la formazione di questo tipo di part. passato.
Per i biconsonantici, bisogna stare attenti a non confondersi con l'agentale (vedere sotto), perchè si forma con l'allungamento della vocale e suffissando -ân: zir (amare)-> zîrân (amato).
Potremmo pensare che un Númenorean per non farsi fraintendere tra participio e agente pronunciasse la vocale lunga più lunga del normale.
Ottativo: serve per esprimere dubbio o possibilità. Non ne abbiamo alcun esempio, ma sappiamo che si formava con un ausiliare.
Imperativo: si usa la stessa forma dell'indicativo aoristo.
L'unico esempio di imperativo è la frase:
"Bâ kitabdahê" = non toccarmi!
in cui bâ è l'avverbio "non", *ki è forse il pronome personale "tu" e tabda è l'aoristo di *tabad. Inoltre *hê è forse il pronome personale oggetto -mi (1° per. sing.); altri ritengono -hê la desinenza propria del'imperativo.
I verbi derivati: di azgarâ conosciamo il passato azaggara: dalla "traduzione" di Lowdham sembra essere un passato continuativo ("was warring"), ma secondo me è un pass. semplice, che al plurale deve fare sicuramente *azaggaram (Tolkien potrebbe aver intenzionalmente fatto sbagliare Lowdham).
Quanto a ugrudâ, ho pensato (nessun altro finora aveva proposto questa ipotesi, che io sappia) che il suffisso -dâ servisse per fornire il sostantivo di una terza consonante per fargli avere una forma simile ad azgarâ.
Cioè: voc-cons-cons-voc-cons-â.
Quindi il passato potrebbe essere *ugurruda.
L'agente: si forma col suffisso -ân: per i biconsonantici lo si aggiunge alla base: *mag+ân->magân (costruttore); bith->*bithân (=oratore: potrebbe essere la traduzione del Quenya Quendi).
Per un altro modo di formare l'agentale dei biconsonantici, vedere sotto.
Per i triconsonantici si elide la seconda vocale: *phazag->phazgân (conquistatore).
Ma dai nomi Aphanuzîr (Amandil) e Nimruzîr (Elendil) si ricava che zîr (amante) è un'altra forma agentale per i biconsonantici?
Il "prodotto" dell'azione del verbo: per i biconsonantici sembra che si debba rafforzare in a la vocale:
bith(parlare)-> bêth (parola, ma qui ci son controversie perché è ovviamente un prestito dal Sindarin beth),
ruth(graffiare)-> rôth (graffio).
Ma se una parola di questo tipo è la seconda parte di un nome composto, può avere valenza agentale, come izindu-bêth "profeta", ma che letteralmente vuol dire "colui che dice parole veritiere".
Allora da Arzru-bêl (Eärendil) si ricava bêl =amante; derivazione forse *BIL=amare?? E anche: *khôr (signore, da Adûnakhôr) può derivare da *KHUR (esercitare signoria)?
Come riportato da Klokzco, pare che il gruppo rd non esistesse in Adûnaic, e che nelle parole prese a prestito da altre lingue in cui questo suono era presente, venisse esteso in rad; infatti il Rapporto Lowdham fa l'esempio di Varda, che divenne Awradî.
Peccato che Tolkien si freghi da solo, perchè nel corpus è presente la parola nardû "soldato" in cui il gruppo è presente; forse è la forma maschile del neutro *narad, e "soldatessa" dev'essere *nardî.
Come la mettiamo? Tolkien era un erudito linguista e probabilmente dev'essere stato un semplice errore di distrazione.
Comunque sia, ho lasciato tra i verbi anche il dedotto *burud, che all'aoristo fa *burda, con l'rd in bella mostra.
Questa questione si estende anche a *urud (montagna), singolare di urîd, che al duale dovrebbe essere *urdat.
ESEMPI DI CONIUGAZIONI VERBALIINFINITO (base) | presente | KALAB | |
passato | kallab | ||
singolare | plurale | ||
INDICATIVO | aoristo | kalba | kalbam |
passato semplice | kallaba | kallabam | |
presente continuativo | kalubi | kalubim | |
passato continuativo | kallubi | kallubim | |
futuro | |||
CONGIUNTIVO | (presente) | du-kalbâ | |
PARTICIPIO | presente | kalâba? | |
passato | akallabê? |
INFINITO (base) | presente | SAPHAD | |
passato | sapphad | ||
singolare | plurale | ||
INDICATIVO | aoristo | saphda | saphdam |
passato semplice | sapphada | sapphadam | |
presente continuativo | saphudi | saphudim | |
passato continuativo | sapphudi | sapphudim | |
futuro | |||
CONGIUNTIVO | (presente) | du-saphdâ | |
PARTICIPIO | presente | saphâda | |
passato | asapphadê?/saphadân? |
INFINITO (base) | presente | NIMIR | |
passato | nimmir | ||
singolare | plurale | ||
INDICATIVO | aoristo | nimra | nimram |
passato semplice | nimmira | nimmiram | |
presente continuativo | nimuri | nimurim | |
passato continuativo | nimmuri | nimmurim | |
futuro | |||
CONGIUNTIVO | (presente) | du-nimrâ | |
PARTICIPIO | presente | nimêra | |
passato | nimirân? |
INFINITO (base) | presente | DUBUD | |
passato | dubbud | ||
singolare | plurale | ||
INDICATIVO | aoristo | dubda | dubdam |
passato semplice | dubbuda | dubbudam | |
presente continuativo | dubudi | dubudim | |
passato continuativo | dubbudi | dubbudim | |
futuro | |||
CONGIUNTIVO | (presente) | du-dubdâ | |
PARTICIPIO | presente | dubôda? | |
passato | dubudân |
INFINITO (base) | presente | BITH | parlare |
passato | bitth- | ||
singolare | plurale | ||
INDICATIVO | aoristo | bitha | bitham |
passato semplice | bittha | bittham | |
presente continuativo | bîthi | bîthim | |
passato continuativo | bîtthi | bîtthim | |
futuro | |||
CONGIUNTIVO | (presente) | du-bithâ | |
PARTICIPIO | presente | ||
passato | bîthân | ||
OTTATIVO | |||
AGENTE | bithân | AZIONE-OGGETTO | |
bêth |
INFINITO (base) | presente | KAN | tenere, detenere |
passato | kann- | ||
singolare | plurale | ||
INDICATIVO | aoristo | kana | kanam |
passato semplice | kanna | kannam | |
presente continuativo | kâni | kânim | |
passato continuativo | kânni | kânnim | |
futuro | |||
CONGIUNTIVO | (presente) | du-kanâ | |
PARTICIPIO | presente | ||
passato | kânân | ||
OTTATIVO | |||
AGENTE | kanân | AZIONE-OGGETTO | |
kân |
INFINITO (base) | presente | RUTH | graffiare |
passato | rutth- | ||
singolare | plurale | ||
INDICATIVO | aoristo | rutha | rutham |
passato semplice | ruttha | ruttham | |
presente continuativo | rûthi | rûthim | |
passato continuativo | rûtthi | rûtthim | |
futuro | |||
CONGIUNTIVO | (presente) | du-ruthâ | |
PARTICIPIO | presente | ||
passato | rûthân | ||
OTTATIVO | |||
AGENTE | ruthân | AZIONE-OGGETTO | |
rôth |
Ultima modifica: 6 febbraio 2009
Almavarno
Il Fosso di Helm