Il Fosso di Helm

Linguaggi

3 - Il Sostantivo - particolarità sintattiche

 

3.1 generizzazione 

 

ovviamEnte questa flessione del sostantivo adûnaico si può applicare solamEnte ai sost. comuni (che possono essere maschili, femminili o neutri) e non certo ai neutri “assoluti”.

 

ma anche tra i comuni bisogna distinguere tra quelli effettivamEnte neutri generizzabili in maschile e femminile e quelli intrinsecamEnte sessuati, come nithil, che significa “ragazza” o narû, “uomo”.

 

nel rapporto lowdham vengono elencati alcuni terminativi di genere:

-k, -n, -d, -r, -û e -ô per il maschile

-th, -l, -s, -z, -î e -ê per il femminile.

-â, -n e -r per il comune [citazione di renk]

 

bisogna però fare attenzione al fatto che nomi come azrubêl (eärendil, che è maschile!) possono trarre il errore; più specificamEnte si può dire che se il significato di un nome è intrinsecamEnte sessuato allora dovrebbe terminare con una delle lettere di cui sopra.

 

per la spiegazione seguEnte mi attengo alla classificazione dei sostantivi esemplificata da edouard j. kloczko:

 

comuni forti tipo 1

si elide la seconda vocale e si suffissa -û se è maschile, -î se femminile, es:

 

karab - karbû - karbî
cavallo - stallone - giumEnta

 

nimir - *nimrû - *nimrî
elfo - elfo maschio - elfa

 

urug - *urgû - urgî
orso - orso - orsa

 

comuni forti tipo 2

si riscontra un solo caso su tutto il corpus:

 

raba - rabô - rabê
cane - cane maschio - cagna

 

(in questo caso i terminativi che devono essere usati al posto dell’ultima vocale sono solo -ô e -ê, perchè altrimEnti ci si potrebbe confondere: rabî non vorrebbe dire “cagna”, ma il plurale cn di “cane [neutro]”.)

 

comuni deboli tipo 2
al neutro singolare terminano con -â; al maschile tale lettera viene cambiata con -û o -ô, al femminile con -î o -ê:

 

anâ - anû - anî
persona - uomo - donna

 

awalâ - awalô - awalê
vala - vala maschio - valië

un caso particolare permette di vedere un’applicazione dei terminativi consonantici, a quanto pare direttamEnte suffissati:

#miyi/#mî - mîk - mîth
bambino - bambino maschio - bambina

3.2 uso figurato

 

un bell’esempio si ritrova nel “lamEnto per la caduta” composto in adûnaico:

narîka ‘n-bâri ‘n-adûn = le aquile dei signori dell’ovest.

 

ma narîka è un cs plurale neutro, non dovrebbe essere *narkim?
sì, se questa parola indicasse delle vere aquile; ma qui si intendono le grandi nuvole a forma di aquila descritte anche nell’akallabêth.

 

quindi quando un sostantivo comune è usato in senso figurato, va declinato come neutro.

 

 

 

3.3 nomi collettivi

 

in adûnaico ci sono alcuni nomi che sono formalmEnte al singolare, ma hanno un significato plurale, perché indicano un insieme di più cose.

nel corpus abbiamo due nomi di questo tipo: gimil significa “tutti gli astri del firmamEnto” mEntre gimli indica “una sola stella” e il suo plurale gimlî “alcune stelle”; allo stesso modo kulub significa “l’insieme delle radici e piante commestibili [non i frutti!]”, kulbu “un tubero” e kulbî “alcuni tuberi o radici”.

 

ultima modifica: 7 agosto 2010

 

almavarno

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