riguardo al khuzdul, tolkien afferma che "tale lingua è stata abbozzata in qualche dettaglio di struttura, se con un vocabolario assai ridotto" (peoples of middle-earth). esso venne formato forse attorno agli anni '30.
si sospetta che in carte ancora inedite si celi un'abbozzo di grammatica khuzdul.
i nomi khuzdul khazaddûm e gabilgathol compaiono in una prima versione del silmarillion (contenuta in the lost road, quinto volume della history of middle-hearth). qui troviamo anche khuzûd come il nome che i nani davano alla loro razza, successivamente modificato in khazâd. il nome khazaddûm tolkien lo applicò dapprima a nogrod, non a moria. christopher tolkien commenta:
"khazaddûm è la prima occorrenza del celebre nome. è interessante osservare che esso esisteva - ma come il nome nanico di nogrod - già a quel tempo. più tardi il nome nanico di nogrod fu tumunzahar... gabilgathol, ora apparendo per la prima volta, rimase come il nome nanico di Belegost." (the lost road).
nel capitolo ii del silmarillion leggiamo che non appena aulë ebbe creato i sette padri dei nani, egli "già prendeva a insegnare ai nani il linguaggio che aveva elaborato per loro". il nome proprio per il loro linguaggio fu khuzdul, il quale evidentemente è semplicemente "nanico", i nani chiamavano se stessi khazâd (silm. cap x). leggiamo che "secondo le loro leggende il loro procreatore, aulë il vala, aveva creato questa lingua per loro e l'aveva insegnata ai sette padri prima che essi fossero deposti a riposare fino che il tempo per il loro destarsi fosse giunto." e' possibile che aulë abbia messo nel nanico alcune parole prese dal valarin.
dopo il loro risveglio tale linguaggio (come tutti i linguaggi e tutte le altre cose in arda) mutò nel tempo, e in modi anche molto diversi nelle varie residenze che si furono allontanate. ma le modifiche furono così lente e le divergenze così ridotte che pure nella terza era fra tutti i nani conversare nella loro propria lingua era agevole.
nella terra-di-mezzo, gli elfi non erano particolarmente interessati al nanico, e ad ogni modo consideravano "minore" tale linguaggio: "non riuscivano a capire nulla della lingua dei naugrim [nani], che alle loro orecchie suonava aspra e sgradevole; e ben pochi degli eldar sono mai riusciti a padroneggiarla" (silmarillion cap. 10). pure tolkien stesso attesta il fatto che "il nanico era sia complicato che cacofonico. pure i primi filologi elfici lo evitavano" (lettere:31); tuttavia tolkien successivamente intendeva smentire questa visione altezzosa degli elfi nei confronti di questa lingua.
ma pure quando qualcuno effettivamente intendeva apprendere il khuzdul, i nani stessi furono assai riluttanti ad insegnarlo. il loro proprio linguaggio era "un segreto che [...] non rivelavano a nessuno, nemmeno ai loro amici" (sda appendice f). una teoria è che essi sentissero che il khuzdul apparteneva esclusivamente alla loro razza, e che nessun’altra avesse alcun diritto di comprenderlo. quando volessero comunicare con altre razze, usualmente per scopi commerciali, essi avrebbero appreso il linguaggio degli altri piuttosto che istruirli al khuzdul - pure se l'altra parte fosse disposta ad apprenderlo.
tuttavia, non dovette essere sempre così, perchè in fin dei conti si trovano alcuni prestiti nanici nelle lingue degli uomini: evidentemente i nani contribuirono ad acculturare i primi uomini con cui vennero a contatto.
almeno un vocabolo khuzdul trovò posto in sindarin: kheled "vetro", che appare in grigio-elfico come heledh (vedere l'appendice linguistica del silmarillion, alla voce khelek-). il vocabolo khuzdul khazâd, "nani", fu adattato in quenya come casar ed in sindarin come hadhod (la razza dei nani essendo collettivamente denominata hadhodrim). viceversa, i nani sembrano aver preso a prestito almeno un termine dal sindarin: kibil "argento" forse è correlato al grigio-elfico celeb, ma è solo un 'ipotesi, in quanto il nanico aveva già una parola per indicare l'argento, zigil
su di un punto, comunque, i nani furono sempre "rigidamente reticenti... per ragioni che né gli elfi né gli uomini compresero mai pienamente essi non avrebbero rivelato alcun "nome personale" a popoli di altra stirpe, né più tardi quand'essi ebbero acquisito le arti della scrittura avrebbero mai concesso che questi fossero incisi o scritti. essi pertanto presero nomi dai quali potessero essere riconosciuti dai loro alleati in forme umaniche." (peoples of middle-earth) l'appendice f in sda lo conferma: "i loro veri nomi segreti non furono mai rivelati dai nani a gente di razza diversa, e nemmeno scritti sulle pietre tombali." perciò i nomi di balin e fundin, che ricorrono in un contesto khuzdul sulla lastra sopra la tomba di balin, non erano in sé khuzdul. erano nomi umanici, i "nomi sostitutivi" che balin e suo padre fundin utilizzavano quand'erano presenti esseri di razza non nanica (ma è un discorso da estendere a tutti gli altri nomi: i vari thorin, gròr, thrain, durin, telchar...).
nel capitolo 20 del silmarillion, è dato un nome quasi sicuramente nanico, azaghâl, il nome del signore dei nani di Belegost. forse è un titolo o soprannome piuttosto che il suo vero "nome intimo".
vi è anche il nome gamil zirak, il nome di un fabbro nanico, maestro di telchar di nogrod (racconti incompiuti). forse è solo un altro soprannome, o il suo nome può essere trapelato presso i non nani per la sua grande fama.
d'altra parte, i nanerottoli evidentemente non tentarono di occultare i loro nomi khuzdul. nel capitolo 21 del silmarillion, il nanerottolo mîm prontamente dice a túrin non soltanto il suo proprio nome, ma anche i nomi dei suoi figli, khîm e ibun (che, lo si vede dalla sonorità, sono nomi khuzdul). forse tale "scioccante" indiscrezione fu una delle cose per le quali i normali nani odiavano i nanerottoli.
tuttavia, i nani non sentivano che fosse improprio rivelare i nomi dei luoghi. gimli di sua propria iniziativa disse agli altri membri della compagnia come i nani chiamavano le montagne sopra moria e moria stessa:
"le conosco e conosco i loro nomi, perché ai loro piedi giace khazad-dûm, il nanosterro... laggiù si erge barazinbar, il cornorosso... e al di là vi sono argentacuspide e vettanubi:... che noi chiamiano zirakzigil e bundushathûr." (sda1/ii cap. 3)
i nani non erano necessariamente offesi se altri conoscessero qualche nome di luogo khuzdul. quando gimli giunse a lórien, ancora arrabbiato poiché gli elfi all'inizio imposero che fosse bendato, galadriel gli disse:
"oscura è l'acqua del kheled-zâram, e gelide le sorgive del kibil-nâla, ma splendidi erano i saloni dalle mille colonne a khazad-dûm nei tempi remoti prima della caduta dei potenti re della roccia profonda." vi è detto che "il nano, udendo pronunciare i nomi nella propria antica lingua, levò gli occhi incontrando i suoi; e gli parve di penetrare nel cuore di un nemico all'improvviso e di trovarvi amore e comprensione. meraviglia comparve sul suo volto,ed egli rispose con un sorriso." (sda1/ii cap. 7).
così gimli percepì l'uso da parte di galadriel degli antichi nomi khuzdul come un gesto amichevole. addietro nella prima era, il nanerottolo mîm disse a proposito del colle nel quale viveva: "amon rûdh, così quel colle è detto oggi, avendo gli elfi cambiato tutti i nomi" - suggerendo che ciò lo irritasse.
articolo aggiornato al 22 agosto 2007
almavarno
Il Fosso di Helm