Il Fosso di Helm

Approfondimenti

Faramir

foto

faramir era il figlio minore di denethor, sovrintendente in carica di gondor, e fratello di boromir. mentre boromir era il ritratto di suo padre, e quindi era sempre stato il preferito, faramir assomigliava a sua madre, finduilas, ed era molto più intuitivo e riflessivo del fratello che invece preferiva risolvere i problemi con la spada piuttosto che con le parole. eppure, malgrado ciò, i due fratelli si volevano un gran bene, ed avevano combattuto fianco a fianco durante molte battaglie contro gli orchi di sauron, in modo particolare nell’estate dell’anno 3018 della terza era, quando boromir era riuscito a difendere osgiliath, recuperando addirittura una posizione chiave di cui gli orchi si erano impadroniti.

fu a seguito di questa famosa vittoria che i due fratelli sognarono entrambi il flagello di Isildur, e boromir prese la decisione di mettersi in viaggio verso settentrione per cercar di scoprire questo enigma. una via lunga e pericolosa che lo avrebbe portato ad ottenere la risposta, ma sarebbe stato la sua rovina. come boromir, faramir aveva i capelli chiari di sua madre, ma probabilmente fu qualche altra caratteristica ereditata da lei che spinse denethor a prendere in odio il figlio minore quando sua moglie morì. audace e forte quanto il fratello, egli in realtà non era il prediletto del padre, a causa dell’amicizia con gandalf, e della saggezza che portava ad apparire talvolta meno temerario di boromir. la storia ed il tempo però diedero ragione a faramir, come si può ampiamente leggere nel libro rosso dei confini occidentali. ivi infatti ampia rilevanza è data a questo personaggio ed alle imprese che compì. nominandolo capitano dei raminghi dell' ithilien, in effetti lo aveva bandito dalla corte, e nessuna delle sue imprese, per quanto eroica, avrebbe mai potuto riconquistargli l’affetto del padre. dedicatosi fin da giovane allo studio oltre che alle armi, risultò essere un prode capitano, ma anche un fedele amico. il suo intuito e la sua sensibilità lo guidarono nella giusta direzione ogni qualvolta la vita lo pose davanti a scelte difficili, e di ciò beneficiarono direttamente frodo e sam, e di riflesso, tutta la terra di mezzo.

accadde infatti che quando i due hobbit e la loro strana guida (gollum/sméagol) finirono suoi prigionieri, grazie ad una provvidenziale disattenzione verbale di sam egli scoprì la natura della missione che li aveva condotti in quel luogo; ciò nonostante tenne fede alla parola data, non cercando minimamente di impossessarsi dell’anello ed anzi aiutando, per quanto gli era possibile, il loro cammino. da capitano dei raminghi, faramir era diventato molto esperto nel comando strategico, ma nello stesso tempo si era anche conquistato grande fama per l’abilità con cui maneggiava l’arco e la spada. guidava sempre i suoi uomini dalla prima linea, e da loro era molto rispettato ed amato. dopo molti duri anni a pattugliare i confini e a combattere battaglie di movimento nell’ithilien, quando sauron mosse guerra a gondor egli si vede costretto a ritirare tutti i suoi raminghi a osgiliath: in effetti ce n’era un numero appena sufficiente a montare una difesa efficace dal confine orientale. quindi faramir fu al comando dei difensori di osiliath, e lottò eroicamente per trattenere per breve tempo la marea di orchi invasori prima che le forze schiaccianti lo costringessero di nuovo a ritirarsi a minas tirith. ma, seguendo gli ordini del padre, condusse ugualmente i suoi uomini in un epica quanto tragica cavalcata nel tentativo di riconquistare l’antica capitale di gondor.

quasi ognuno dei suoi cavalieri cadde prima di aver raggiunto le strade; faramir raccolse, una volta in più, i sopravvissuti intorno a sé nella speranza di fermare quel massacro insensato, ma anche questi caddero preda dei nazgûl che li uccisero tutti, all’infuori di faramir il quale arrivò al grande cancello mortalmente ferito. ormai in preda alla follia più completa denethor tentò di ardere il figlio ancora vivo su una pietra funebre, ma ne venne impedito da gandalf e pipino. alla fine, faramir fu guarito da aragorn. a cagione della lunga convalescenza non poté partecipare alla battaglia conclusiva avvenuta davanti al cancello nero, ed il gioioso canto della vittoria dell’aquila lo sorprese mentre guardava insieme a éowyn sorgere un sole nuovo ed una nuova era. ella, scoperto grazie a lui l’amore sincero per un uomo, che si differenziava notevolmente dall’ammirazione profonda e dalla devozione portati fino ad allora per aragorn, divenne la sua sposa, ed assieme felici dimorarono nelle terre dell’ithillien che re elessar volle donar loro.

simbolo dell’uomo forte ma saggio, valoroso ma non prepotente, faramir si schierò immediatamente al fianco del re ritornato, di un re che apparentemente lo privò di privilegi e lo ridusse al ruolo di vassallo, ma che in realtà con il proprio ritorno elevò anche lui, lui che riconoscendolo immediatamente come proprio sovrano con virile gioia e fierezza, divenne, in un’epoca densa di inganni, l’emblema della fedeltà. venne nominato sovrintendente di gondor (nell' anno 82 della quarta era) sotto il re elessar e principe di ithillien, dove visse felicemente con la sua sposa. faramir indossava la stessa uniforme dei suoi uomini, eccetto per la tunica in cuoio che portava impresso in argento l’albero di gondor, indicando così la sua alta posizione nell’esercito gondoriano.

Condividi su Facebook
 

Il Fosso di Helm