Il Fosso di Helm

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La volontà dell'Anello

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l'unico anello possiede grandissimi poteri: esso ha una volontà propria che risponde solo e unicamente al suo padrone e creatore sauron, l'unico in grado di poter controllare e utilizzare la terribile arma; infatti chiunque lo brami, tenti, o anche solo sia colto dall'idea, di utilizzarlo diviene schiavo della volontà dell'anello e di conseguenza di sauron. e' il caso del re degli stregoni di angmar e dei nove, tentati dall'oscuro signore con i sette anelli e poi caduti sotto la volontà dell'unico; e poi  di boromir e di suo padre denethor, impazziti alla sola di idea di poterlo possedere o utilizzare; di saruman il bianco, che non avrebbe potuto opporsi al potere di barad-dur anche se fosse riuscito a prenderlo per sè. solo sam, alle porte della torre di cirith ungol capisce che utilizzare l'anello un 'ultima volta anche a mordor vorrebbe dire soltanto essere sopraffato e fallire, nonostante egli sia tentato da immensi giardini che potrebbero crescere sull'altipiano  di gorgoroth e da infinità di uomini ai suoi ordini per radere al suolo barad-dur. sam è consapevole infatti di come il suo spirito soccomberebbe facilmente a sauron, e inoltre si ricorda di essere un umile giardiniere della contea, al quale non servono altro che il suo giardino e le sue mani al suo comando; grandi imprese e grandi visioni non lo tentano come tenterebbero e hanno tentato  altri personaggi della terra di mezzo. forse non è per caso che gandalf sceglie di affidarsi all'umiltà di due Hobbit per l' impresa di distruggere l'anello e non a grandi condottieri. gandalf stesso sa che anch'egli soccomberebbe al potere dell'anello, motivo per cui lo rifiuta a casa baggins resistendo alla tentazione di prenderlo dalle mani di frodo, mentre l'Hobbit lo prega  di prendere l'anello con sè.

ci sono tuttavia degli elementi che inducono a pensare che anche la tremenda volontà dell'anello possa essere dominata, e che possa esserci qualcuno che una volta impossesatosi dell'anello riesca a non soccombere a sauron ma bensì a sostituirsi ad esso; riguardo a ciò galadriel è esplicita, e davanti a un'altra offerta di frodo nei boschi di lothlorien spiega al mezzuomo come essa grazie ai suoi poteri potrebbe sostituirsi a sauron così da avere "una regina" e non "un oscuro signore". in molte occasioni possiamo infatti constatare come il potere della dama si opponga facilmente al potere di sauron: è il caso della fiala della luce di eärendil , che permette a sam di infrangere la protezione che tre statue di demoni a tre teste danno all'ingresso della torre di cirith ungol.  ma  la brama di potere non ha il sopravvento sulla dama elfica che supera la prova e ottiene così il permesso di tornare ad aman. su questo punto anche gandalf è esplicito: nella tenda di aragorn, nei campi del pelennor, prima che venga presa la decisione di ingannare sauron marciando sul morannon, lo stregone lascia a intendere che aragorn e la sua grande forza di volontà potrebbero dominare l'anello e sconfiggere  con la sua stessa arma sauron, che non per niente teme l'erede di isildur.

ci si chiede quindi perchè gandalf abbia scelto di mandare l'anello alla distruzione, di prendere la via più difficile quando forse ce ne sarebbe stata una più abbordabile a portata di mano. forse si rese conto troppo tardi del potere di aragorn, o anche aragorn stesso alla fine sarebbe caduto sotto sauron o divenuto egli  l'oscuro signore da sconfiggere, o  semplicemente per una questione di principio, guidata dalla speranza, che anche le cose malvagie possano essere distrutte per portare il mondo verso una nuova alba.

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