Il Fosso di Helm

Approfondimenti

Il viaggio di Gimli e Legolas - un racconto di Marco Catalano (Batterista degli Ainur)

nel "libro rosso dei confini occidentali" si narra di come legolas, figlio di thranduil, e gimli, figlio di glóin, avessero instaurato un forte legame di amicizia, il più forte che si sia mai visto fra un elfo e un nano. la leggenda vuole che quando re elessar morì, il 1° marzo 120 q.e., legolas costruì una barca grigia, discese l'anduin e traversò il mare.
oltrepassata l'isola di tolfalas entrarono nella baia di belfalas e legolas scrutando l'orizzonte disse: "se siamo fortunati forse potremmo scorgere la punta del meneltarma dell'isola di númenor, la caduta"; ma il cielo non era abbastanza limpido e sereno da permettere tale visione e così una leggera foschia annebbiò la loro vista e oltrepassarono il punto in cui, sotto i loro piedi, giaceva númenor senza neanche accorgersene.

ora la loro barca proseguiva verso la strada dritta, unico modo per raggiungere valinor. fu in quel momento che ulmo, signore delle acque, sollevò leggermente la barca e la guidò verso le coste celate. da lontano gimli scorse una costa illuminata e il suo amico elfo prontamente gli disse: "amico mio, quelle che vedi sono le luci dei moli di avallónë, il porto di tol eressëa, l'isola solitaria. oltre quelle sponde entreremo nella baia di eldamar e poi le rive di araman." e sul volto di gimli apparve un leggero sorriso al solo pensiero di rivedere il volto di dama galadriel. e la loro barca oltrepassò le cerchia del mondo e arrivò nel reame beato, attraccando sulle bianche spiagge. ecco alla loro destra le montagne del calacirya e alla loro sinistra in lontananza, la cima del taniquetil, dimora di manwe e varda. appena scesi dalla barca apparve davanti a loro una figura; era eonwë, araldo di manwë, con un piccolo gruppo di persone venute a dare il benvenuto agli ospiti.

"siamo lieti di avere con noi legolas, figlio di thranduil, del reame boscoso e gimli, figlio di glóin, famoso per le sue gesta eroiche durante la guerra dell'anello e unico rappresentante della sua razza. i signori del reame beato attendono di vedervi come stabilito prima della vostra partenza. ma qualcuno vorrebbe dirvi alcune cose." fu allora che comparve nientemeno che gandalf in sella ad un cavallo bianco, giovane e raggiante come mai si era visto prima. "gandalf" esclamò gimli. "non proprio" rispose lo stregone, sorridendo e scendendo da cavallo con l'agilità di un giovane cavallerizzo. "gandalf è rimasto nei pensieri della terra-di-mezzo, nella Contea, a gondor e nelle montagne nebbiose; ma qui io sono olórin, amico degli elfi, consigliere dei potenti valar e vengo ora a ritrovare dei vecchi amici e a far loro da guida in questi lidi incontaminati." 

legolas si inchinò profondamente di fronte all'istar; mentre gimli, impaziente, disse: "ora che pensavo di conoscerti bene mi rendo conto che voi stregoni avete molti lati nascosti e chissà quanti ne dovrò scoprire." "solo quelli che ti mostrerò" disse sorridendo olorin. poi eonwe aggiunse: "è ora di avviarci. valmar attende i nostri ospiti e anche i valar attendono di sentire le vostre storie." così si incamminarono verso la città dei valar. attraversarono la piana di valinor e scorsero le imponenti strutture della città, illuminate, splendenti, al massimo della loro bellezza. ecco apparire il mahanaxar, l'anello della sorte, dove i valar tenevano consiglio e lì vicino ezollahar, il tumulo verde sul quale yavanna originò i due alberi. oltrepassarono i cancelli dorati e videro il consiglio dei valar con manwe seduto e accanto varda e in cerchio gli altri valar e i maiar e i restanti istari.

scorrendo i volti gimli si sentì una stretta al cuore quando il suo sguardo si fermò su un vala in particolare anche se non ne conosceva il nome. si trattava infatti di aulë, creatore della razza dei nani, e il seggio affianco al suo era vuoto, un tempo appartenuto ad un grande maia, corrotto da melkor. gimli cercò subito di vedere il volto di galadriel, ma non lo trovò e il suo volto divenne d'un tratto triste e imbronciato. e legolas soggiunse all'amico nano: "la tua pazienza è diminuita da quando siamo giunti qui." "certo le meraviglie che si possono ammirare in questo luogo non hanno nulla a che far con quanto ho visto nelle mie terre. e credo che la bellezza di dama galadriel renderebbe tutto questo ancora più splendente e magnifico." rispose gimli. "la tua pazienza sarà ricompensata presto sire delle caverne scintillanti" disse olorin. ed ecco che manwe si alzò e parlò: "salute a tutti voi, vecchi e nuovi amici.

è con grande piacere che accolgo nelle nostre terre una forte amicizia degna di tale nome, che mai fu così forte nelle terre mortali. è proprio per questo motivo che vogliamo condividere con voi il dono che iluvatar cha scelto per noi e lasciarvi libera scelta sul vostro fato. così facendo vi chiediamo di rimanere qui nelle terre immortali." così parlò il più possente dei valar, colui che è più caro ad iluvatar. allora gimli si inginocchiò di fronte al consiglio e dalla sua folta barba grigia giunsero tali parole: "l'accoglienza che voi mi donate è degna della vostra generosità e qui in rappresentanza della mia razza prometto che non lascerò questi luoghi se voi, con tanta gratitudine, mi offrite tale privilegio." e si inchinò al cospetto di manwe. "il tuo cuore è ancora colmo di belle parole, gimli, figlio di gloin." disse una voce da dietro le spalle del nano. la sua era dolce come il canto di uccelli in primavera e proveniva dalla bianca dama degli elfi. e gimli voltandosi rivide il volto della bella galadriel e sorrise pienamente e una lacrima gli sfiorò il viso. allora ella gli apparve davanti e il nano trasse la mano dalla tasca e la tese chiusa verso di lei.

poi la aprì e apparvero i tre capelli della chioma dorata che galadriel gli aveva donato a lothlorien tempo addietro. le lacrime erano sul viso di legolas, che mai prima di allora aveva provato tanta ammirazione per il nano. così gimli trascorse le sue giornate parlando con dama galadriel e costruì per lei un grande monumento in mithril vicino alla sua abitazione. legolas rimase con olorin ed elrond nella città di valmar ricordando le storie ai tempi prima dell'incoronazione di re elessar.

marco catalano

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