Il Fosso di Helm

Geografia

Gondor

Dopo l’arrivo di Elendil e dei suoi figli sulla Terra di Mezzo, questo affidò al figlio Isildur il Regno settentrionale di Arnor e ad Anárion il Regno meridionale di Gondor. Si autonominò poi Re supremo del Reame meridionale e settentrionale. Gondor divenne ben presto un impero dalla potenza economica e militare smisurata, e resistette molto più a lungo di Arnor, benché ai suoi confini premesse la guerra scatenatagli contro dall’Oscuro Signore, desideroso di sbarazzarsi dell’unico ostacolo che lo separava dall’Occidente. Il regno di Gondor durò più di mille anni senza venire intaccato, restando il più grande di tutti i regni degli Uomini nella Terra di Mezzo; eppure, dopo il regno di Atanatar II, i segni di decadenza cominciarono a manifestarsi: i Dúnedain del sud si sposavano più tardi ed avevano meno figli. Ai tempi di Ostoher, il settimo Re di Gondor, gli Orientali cominciarono ad attaccare Gondor, ma vennero respinti da Tarostar suo figlio.

Sotto Tarannon, dodicesimo Re, Gondor cominciò ad affacciarsi sulle coste, costruendo imponenti flotte e colonizzando ampi tratti costieri. Durante il regno di Hyarmendacil Gondor raggiunse l’apice della potenza: i suoi confini si estendevano a nord fino ai margini meridionali di Bosco Atro, ad ovest fino all’Inondagrigio e ad est fino al Mare interno di Rhûn; e sud, infine, Gondor arrivava fino al porto di Umbar. Gli Haradrim a quei tempi non erano che vassalli impauriti della potenza di Gondor, mentre Mordor era un deserto desolato, sorvegliato però dalle fortezze Númenórean. A partire dal regno di Atanatar Alcarin, figlio di Hyarmendacil, come detto, la decadenza di Gondor aveva cominciato a manifestarsi, la sorveglianza su Mordor venne abbandonata e ai tempi di Valacar cominciò una grande lotta civile chiamata Lotta delle Stirpi, che causò gravi danni mai più del tutto riparati. Sotto Rómendacil gli Esterling ricominciarono ad attaccare Gondor, ma il Re radunò un grande esercito e li sconfisse; dopodiché fortificò le rive occidentali dell’Anduin. Fu proprio Rómendacil che fece edificare le colonne degli Argonath. Ma le lotte interne si protrassero a lungo, così i nemici del Re, scacciati da Gondor, si stabilirono a Umbar; questa fu una grave perdita per Gondor, sia perché così si perdeva il controllo sull’Harad, sia perché a Umbar era situato un monumento che ricordava la venuta di Ar-Pharazôn, ultimo Re di Númenor, che sconfisse Sauron. Ma il peggior male che mai afflisse Gondor avvenne durante il regno di Telemnar, ventiseiesimo Re del Reame meridionale: dall’est arrivò un forte vento che portò una grande epidemia, causando la morte del Re e dei suoi figli; dopo questo avvenimento, i presidi che controllarono Mordor vennero abbandonati definitivamente.

Si scoprì in seguito che tale epidemia accompagnava la rinascita di Sauron in Bosco Atro. Il terzo grande male che si abbatté su Gondor fu l’invasione dei Carrieri, un popolo proveniente dall’est che attaccò il reame dell’allora regnante Narmacil II, che fu ucciso durante una delle battaglie per respingere il belligerante popolo straniero. Fu suo figlio Calimehtar che respinse gli Esterling e riportò la pace in Gondor. Passarono molti anni, e il declino di Gondor non accennava ad arrestarsi. Era il 2000 della Terza Età quando gli Schiavi dell’Anello, i Nazgûl, uscirono da Mordor attraverso Cirith Ungol, e assediarono Minas Ithil, che conquistarono nel 2002; i Nazgûl si impadronirono anche della palantír che vi era custodita, e Minas Ithil, la Torre della Luna, divenne Minas Morgul, la Torre della Stregoneria. Alcuni anni dopo regnava su Gondor Eärnur, noto per la sua abilità nel maneggiare le armi ma anche purtroppo per la sua poca saggezza e il suo carattere focoso. Quando egli ricevette la corona nel 2043, il Re degli Stregoni lo sfidò a duello, ma Mardil il Sovrintendente riuscì a contenere momentaneamente l’impeto del Re di Gondor. Sette anni più tardi la sfida venne ripetuta, e Mardil non riuscì a trattenere Eärnur, che si recò ai cancelli di Minas Morgul accompagnato da pochi cavalieri: non si ebbe mai più notizia di lui. In Gondor si pensò che gli fosse stata tesa una trappola e che egli fosse stato ucciso in Minas Morgul dopo atroci torture. Così Mardil il Buon Sovrintendente regnò per molti anni su Gondor, giacché nessuno rivendicava il trono; tutti avevano infatti paura che la Lotta delle Stirpi avesse di nuovo il sopravvento, e che questa volta sarebbe stata la fine per Gondor.

Così, fino all’arrivo di Re Elessar molti anni più tardi, Gondor fu governato dalla Casa dei Sovrintendenti, in attesa dell’arrivo di un Erede di Isildur che avesse il diritto di diventare il nuovo Re di Gondor. La restaurazione della monarchia riportò alla luce tradizioni che erano diventate soltanto abitudini. I doni di diplomazia, esperienza militare e legami personali di Re Elessar (e della Regina Arwen) portarono al rinnovo delle antiche alleanze e alla conquista di nuovi territori. Non solo Gondor riconquistò le terre perdute prima della guerra, ma il suo regno fratello Arnor fu ristabilito, ponendo fine all’isolamento di Gondor come unico reame Nùmenòreano sopravvissuto. L’ithilien fu ripopolato e tornò ad essere un principato sotto il dominio di Principe Faramir e della Principessa Éowyn. Legolas stabilì una colonia di Elfi nell’Ithilien e Gimli figlio di Glòin, signore di Aglarond, prestò l’abilità di fabbri e architetti della sua gente per ricostruire le mura di Minas Tirith, il ponte di Osgiliath e la fortezza del Fosso di Helm.

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